Lotta alla calvizie: tanti passi in avanti nel corso degli ultimi anni

Lotta alla calvizie: tanti passi in avanti nel corso degli ultimi anni

calvizie

La calvizie è una di quelle problematiche che colpisce tantissimi uomini, eppure sembra che la ricerca stia facendo importanti passi in avanti in tal senso. Sono stati pubblicati, nel corso degli ultimi mesi, due studi che lasciano davvero ben sperare: in fondo, il loro scopo era praticamente lo stesso, ovvero provare a ricreare i follicoli che ricoprono la nostra testa.

Sempre più spesso si sente parlare di calvizie, definita con il termine di alopecia androgenetica. Sono milioni gli uomini in tutto il mondo che ne soffrono e tale problematica si sta cominciando a diffondere anche nell’universo femminile, anche se ovviamente in proporzioni nettamente più basse. Su Calviziehelp.it si possono trovare tanti consigli utili per affrontare questo problema e trovare un rimedio quantomeno efficace.

Calvizie, un problema sempre più diffuso

Fino ad ora, sono stati individuati dei rimedi che prevedono dei trattamenti a base di farmaci, che riescono a garantire un esito positivo in pochi casi. Altre volte si ricorre a degli interventi chirurgici che possono portare sicuramente a dei buoni risultati, ma che per il momento presentano ancora troppi limiti.

La scienza sta sicuramente cercando di trovare la via migliore e più efficace per combattere la calvizie, soprattutto percorrendo strade alternative. Ed ecco i due nuovi studi che fanno sicuramente ben sperare, visto che si tratta di ricerche che hanno avuto ad oggetto le cellule staminali e le stampe tridimensionali.

Sotto un profilo tipicamente clinico, la calvizie ha uno stretto legame con la produzione di ormoni androgeni, che vengono generati non solamente dagli uomini, ma anche dalle donne e all’effetto che questi ultimi anni riescono ad avere rispetto ai follicoli piliferi. Questi ultimi rappresentano delle vere e proprie strutture che hanno il compito di produrre tutte quelle cellule che formano sia i peli che i capelli.

Il capo di una persona normale presenta qualcosa come svariate decine di migliaia di follicoli: ognuno di essi può contare, alla base, su una papilla dermica, che riveste un ruolo decisamente importante in merito allo sviluppo ottimale del capello. Il processo vitale di tali papille è naturalmente limitato ed è spesso correlato con la produzione degli ormoni. Nel momento in cui le papille finiscono il loro ciclo vitale, ecco che i follicoli in cui erano presenti tendono a diminuire di dimensioni e accedono ad una sorta di fase dormiente.

Le cause dell’alopecia androgenetica e gli interventi chirurgici

Le cause che sottendono a questo problema possono essere veramente numerose, ma il vero concetto su cui si stanno concentrando tutte le ultime ricerche è quello legato al tentativo di riportare in vita un follicolo che ormai ha fatto il suo ingresso nella fase di dormienza. Per il momento, tra l’altro, non si capisce nemmeno se una tale operazione rappresenti esclusivamente un miraggio oppure se si tratta di qualcosa di fattibile.

Di solito, quindi, i tradizionali interventi chirurgici effettuati per combattere la calvizie non sono in grado di produrre il risultato di “rianimare” le varie strutture che si occupano della produzione dei capelli. In pratica, vanno semplicemente a ricollocare le strutture ancora funzionanti, inserendole in zone della testa in cui non ci sono più capelli, che di solito corrispondono alla parte superiore del capo.

Ebbene, si tratta di un intervento che, nella maggior parte dei casi, presenta un esborso economico notevole, ma che è in grado di produrre dei buonissimi risultati. Ad ogni modo, gli ultimi studi medici stanno cercando di capire se le cellule staminali potrebbero essere d’aiuto per riuscire a riattivare tutte quelle strutture che sono finite in una fase dormiente, ma è ancora troppo presto per fare delle previsioni.

Redazione